Trasformazioni Uomo-Animale

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Figura in alto e figura in basso:

Illustrazioni da un manoscritto francese del Romanzo di Alessandro (1338-1344), conservato presso la Bodleian Library dell’Università di Oxford. Sono raffigurati alcuni personaggi che indossano maschere animali, figure che sono giunte fino alle tradizioni carnevalesche contemporanee.
Le fonti storiche sui primi secoli cristiani riportano soprattutto testimonianze di mascheramenti animali in occasione delle Calende di Gennaio, durante le quali numerosi individui si mascheravano da cervi (“cervulum facientes”), altri indossavano pelli di pecore e capre, altri ancora si ponevano sul capo maschere animalesche (“alii vestiuntur pellibus pecudum, alii assumunt capita bestiarum”). Questi camuffamenti producevano un particolare stato emotivo, un’eccitazione emozionale attraverso la quale i personaggi mascherati non sembravano più uomini (“gaudente set exultantes, si taliter se in ferinas species transformaverint, ut homines non esse videantur”) (Cesario di Arles, VI secolo).
“In questi travestimenti animaleschi proponiamo di vedere un correlativo rituale delle metamorfosi in animali vissute in estasi, o delle cavalcate estatiche in groppa ad animali che ne costituivano una variante. Se si accetta quest’ipotesi, la maggior parte dei riti praticati, in Occidente come in Oriente, durante le calende di gennaio si dispongono in un quadro coerente. Questue infantili, tavole apparecchiate per le divinità notturne e travestimenti animaleschi rappresentavano modi diversi di entrare in rapporto con i morti, ambigui dispensatori di prosperità, nel periodo cruciale in cui l’anno vecchio finisce e quello nuovo comincia” (Ginzburg 1989, p. 165).

[Immagini: http://bodley30.bodley.ox.ac.uk:8180/luna/servlet/detail/ODLodl~1~1~33928~ 105855:Romance-of-Alexander;
www.neh.gov]