Feste

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Affresco del XIII secolo, dall’Oratorio di San Silvestro, nella Basilica dei Santi Quattro Coronati, sul Colle Celio a Roma. Il Papa San Silvestro è qui raffigurato di fronte all’imperatore Costantino, assumendo in tal modo la funzione di pontefice che attuò il passaggio dalla Roma pagana alla Roma cristiana. Tale ruolo storico di transizione gli venne assegnato anche nel calendario, poiché la sua festa cade il 31 Dicembre, l’ultimo giorno dell’anno.
Le connessioni risultano tuttavia più complesse. È emerso, infatti, che nella Roma imperiale, dei ventuno santuari pubblici dedicati al dio Silvano, almeno cinque divennero, durante il Medioevo, chiese o monasteri dedicati al Papa San Silvestro (Palmer 1978, p. 228). Sembra quindi che vi sia stata una lenta trasformazione del dio romano dei boschi nella figura di un Santo che conservava nel nome il riferimento al mondo vegetale. Una leggenda inoltre associava il Santo al monte Soratte, dove si svolgevano rituali arcaici che implicavano la trasformazione in lupi. Questa montagna avrebbe infatti dato rifugio a San Silvestro e qui sorse un luogo di culto dedicato al Santo, in cui si svolgevano anche riti terapeutici, destinati a proteggere dalla lebbra (Palmer 1978, p. 231).
Anche in Francia, sembra che il culto dei Santi Silvestro e Silvano sia da considerarsi una sovrapposizione, in molti casi, del culto cristiano che si è inserito sulla devozione popolare a un dio dei boschi, il Silvano silvestris del sincretismo gallo-romano. Tale culto si era a sua volta ispirato a quello di un Uomo Selvaggio più antico, di cui Gargantua costituiva la forma che raggiunse una particolare notorietà letteraria grazie all’opera di Rabelais (Gaignebet-Lajoux 1985, p. 107).

[Immagine: http://library.artstor.org]