Feste

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Figura a sinistra:

Mosaico del XII secolo, raffigurante San Giovanni Battista, dalla Cappella Palatina, nel Palazzo dei Normanni, a Palermo.
[Immagine: http://library.artstor.org]

Figura a destra:

Statua marmorea di San Giovanni Evangelista, realizzata da Donatello tra il 1408 e il 1415 per l’antica facciata del Duomo di Firenze, oggi conservata presso il Museo dell’Opera del Duomo, Firenze.
[Immagine: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Sangiovannievangelista.jpg]

Erede dei culti solari pre-cristiani, il Cristianesimo ha esplicitamente impiegato il simbolismo del sole per rappresentare il Cristo. I momenti centrali del percorso dell’astro diurno nel cielo durante il corso dell’anno divenivano quindi periodi salienti anche per la rappresentazione cristiana. Il solstizio d’estate, in particolare, cade, nel mondo mediterraneo, nel momento cruciale della mietitura: il tempo della raccolta del frutto del lavoro agricolo. Ma è anche il tempo in cui emergono le preoccupazioni per le scorte alimentari ammassate e che devono durare fino alla fine dell’inverno, mentre nel frattempo le ore di luce cominciano a diminuire preannunciando il cambiamento di stagione. All’estremo opposto si colloca il solstizio d’inverno, nel momento più buio e freddo dell’anno, quando il sole sembra affievolirsi sempre di più. Questo però è anche il momento della rinascita, delle giornate che lentamente ricominciano a crescere: “la fredda mezzanotte invernale partorisce un sole fanciullo” (Cardini 1995, p. 103), che i Cristiani identificano con la nascita del Salvatore dell’umanità. Entrambi i periodi del solstizio sono stati posti dal Cristianesimo sotto la protezione di due Giovanni: San Giovanni Battista il 24 Giugno (solstizio d’estate) e San Giovanni Apostolo il 27 Dicembre (solstizio d’inverno). La tradizione popolare poneva in rapporto il nome Johannes con quello dell’antico dio romano Janus (Giano), il dio che apriva il nuovo anno e aveva dato il suo nome al mese di Gennaio, ed entrambi questi termini erano visti in relazione con Janua, la porta. I due Giovanni divenivano così ianitores (“custodi, guardiani”) delle due porte solstiziali, le “porte dell’anno”, i due momenti cruciali nel ciclo delle stagioni (Gaignebet 1974, p. 55-56).