Le Porte dell'anno. Indiani d'America
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IL FOLLE

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La vicenda mitica della liberazione dei bisonti da una collina dove si trovavano rinchiusi si trova al centro della rappresentazione dell’Okipa dei Mandan: le danze che venivano eseguite con le maschere zoomorfe avevano lo scopo di ottenere la liberazione degli animali rinchiusi nella collina e la collaborazione di hoita (l’Aquila Chiazzata) alla celebrazione, come supervisore del digiuno e del sacrificio offerti dai danzatori (Bowers 1950: p.120-125). Costoro, digiunando, imitavano i bisonti rinchiusi nella collina di Dog Den Butte, mentre la Capanna Sacra in cui si svolgeva il rito era identificata con la grotta in cui si trovavano gli animali. Di fronte alla Capanna Sacra venivano poste offerte su pali, tra le quali spiccava una pelle di bisonte bianca.

maschera di Bisonte

 

Maschera di bisonte impiegata dai Mandan in occasione della cerimonia dell'Okipa (Buffalo Bill Center of the West, Cody, Wyoming)

 


In tal modo l’Okipa intendeva assicurare una buona caccia, favorendo la riproduzione e la rigenerazione degli animali, e facendo sì che gli spiriti dei bisonti uscissero dalle loro sedi sotterranee, all’interno delle colline, per rinascere nelle mandrie che popolavano le praterie. 
Il pittore George Catlin ha osservato che le danze con maschere e costumi di animali avevano lo scopo di chiamare i bisonti vicino al villaggio. Tra i danzatori-animali vengono descritte anche due figure che impersonano dei lupi con indosso pelli bianche dell'animale, particolare che ricorda la cerimonia massaum degli Cheyenne, dove due lupi raffiguravano gli spiriti che governavano il mondo animale (Schlesier 1987).
Il terzo giorno della cerimonia, tra i personaggi mascherati che presentificavano figure mitologiche connesse a particolari involti sacri o legati a episodi nella storia della creazione, compariva una figura inquietante: oxinhede, il “Folle”. Catlin lo interpreta come lo “Spirito del Male”, che un tempo viveva nel sole.

 

Folle Mandan

 

Il Folle, personaggio mascherato con pitture corporali, durante la celebrazione dell'Okipa, rituale che ricorda il mito delle origini presso i Mandan (da G. Catlin, O-Kee-Pa, A Religious Ceremony, Philadelphia, Lippincott, 1867)

 

 

Nel “Folium Reservatum”, pubblicato a parte,  i particolari di questo personaggio sono più esplicitamente descritti: è munito di un enorme pene di legno, con il quale si scaglia verso le donne facendole fuggire, un “moderno Priapo” con il pene dalla punta dipinta in rosso (Taylor 1996: 100). Simula il coito con uno dei danzatori che impersonano i bisonti, imitando il maschio di bisonte durante la stagione dell’accoppiamento (Catlin 1867 [1967: 83-84]).

 

Bisonte nella Danza dei Mandan

 

Il danzatore che impersona il bisonte che si accoppierà con il Folle durante la cerimonia che riproduce il mito dell' origine dei Mandan (da G. Catlin, O-Kee-Pa, A Religious Ceremony, Philadelphia, Lippincott, 1867)

 

Questa sorta di clown sembra essere un’incarnazione del trickster, simile all’heyoka dei Lakota e ad altri buffoni rituali, e rappresenta le forze del disordine o quanto sfugge alle possibilità di controllo da parte dell’uomo e della società. Secondo Bowers, il Folle rappresenta coloro che non rispettano le cose sacre e trascurano il digiuno e il sacrificio. Tuttavia, il significato di questa figura sembra essere ben più ampio: sul suo corpo nero sono dipinti il sole, la luna e le stelle. Egli viene descritto come un cannibale, poiché ha la sua origine nel sole. Il Folle si avvicina a due donne, l’una assennata, l’altra stupida: questo episodio ricorda il mito delle donne che sposano il sole e la luna (Bowers 1950: 144-146). Si tratta del mito della donna che sposa un astro, molto diffuso in tutta la regione delle Pianure. Bastano questi particolari, tuttavia, per indicare come questo clown rituale impersoni una componente importante dell’universo, una forza travolgente e difficilmente controllabile, che ha un potere distruttivo, ma anche potentemente creativo (Comba 2012).
Il potere ambiguo del Folle viene bloccato dall’intervento di Uomo Solitario, il quale paralizza il suo avversario mostrando la pipa che porta con sé. Uomo Solitario rappresenta colui che sopravvisse al diluvio e la pipa è l’oggetto sacro da lui salvato dalle acque e trasportato nella grande canoa, rappresentata dal santuario collocato al centro del villaggio.  Il Folle viene infine allontanato dal villaggio dalle donne, le quali si impadroniscono del suo organo sessuale sussumendone la capacità generativa. L’organo del Folle  viene poi  portato in un fascio di salvia selvatica, “come se fosse un bambino”, mentre una “matrona” afferma pubblicamente il suo potere di creare e di attirare i bisonti (Catlin 1867 [1967: 61, 85]; Taylor 1996: 102).

 

 

Folli Mandan

 

Dipinto di George Catlin del 1832 che illustra due momenti della cerimonia a cui partecipa ll personaggio mitico denominato, secondo Bowers, "Foolish One". Questa creatura presentava attributi sessuali enormemente sviluppati, segno di fecondità e fertilità, di cui le donne del villaggio si impadroniscono (Taylor, 1996).



 


 
 
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