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Disegno preparatorio per una vetrata, opera di Hans Holbein il Giovane (1498–1543), Kunstmuseum di Basilea. L’immagine raffigura il dio Terminus, protettore dei confini sia delle proprietà private che di quelle pubbliche, il cui culto, secondo la tradizione, era stato istituito da Numa Pompilio, il secondo re di Roma. A tale sovrano veniva attribuita la fondazione delle principali istituzioni religiose e quindi l’instaurazione di un ordine sociale garantito dall’autorità degli dei, di cui faceva parte anche la ripartizione delle terre e delle proprietà. I Romani celebravano il 23 febbraio una festa in onore di Terminus che comprendeva cerimonie pubbliche e private, con sacrifici di agnelli e maialini, che si svolgevano presso le pietre di confine delle proprietà. Un pubblico cippo di confine era conservato sul Campidoglio, presso il tempio di Iuppiter, mentre un altro segnava il confine dello stato romano al sesto miglio della via Laurentina. Ancora nel Medioevo si trovano testimonianze di radicate credenze relative alle apparizioni di morti nelle zone di confine e nei crocevia, spesso in momenti di confine temporale , in particolare a mezzanotte, a mezzogiorno e nell’ultimo giorno dell’anno. Si potrebbe ipotizzare che la festa romana fosse già presente al tempo in cui vigeva il calendario arcaico di dieci mesi lunari, in cui l’anno iniziava a marzo e dove quindi il periodo dedicato a Terminus corrispondeva agli ultimi giorni dell’anno.

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Immagine: http://en.wikipedia.org/wiki/Terminus_%28god%29]