Simboli Femminili

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Gruppo scultoreo raffigurante la triade capitolina, risalente al II secolo d.C. e conservato presso il Rheinisches Landesmuseum, Treviri, Germania. Al centro compare la divinità suprema, Iuppiter (Giove), affiancato da due divinità femminili: alla sua destra Minerva e alla sinistra Iuno (Giunone). In epoca arcaica Iuppiter formava una triade con Marte, dio della guerra, e con Quirino, divinità che era venerata sul colle Quirinale e che venne identificato con Romolo deificato. Successivamente alle due divinità maschili furono sostituite due dee: Minerva, protettrice delle attività artigianali e identificata con la greca Atena, di cui riprende gli attributi guerrieri, e Giunone, dea della fertilità, protettrice del matrimonio e delle nascite. Il nome Iuno deriva da una radice da cui provengono anche i termini iunior (più giovane) e iunix (giovenca): la dea sembra personificare quindi la forza generatrice della giovinezza e la personificazione di tutto ciò che nasce (Schilling, 1986). Era invocata dalle donne come Iuno Lucina (“Colei che introduce alla luce”), in quanto protettrice delle partorienti. Il suo culto cadeva generalmente alle Calende, il primo giorno del mese. Nel 390 a.C. una spedizione di Galli riuscì a penetrare nella città di Roma, ma i cittadini vennero avvisati dallo starnazzare delle oche del Campidoglio, uccelli sacri a Giunone che erano considerati dotati di capacità divinatorie. Per questo motivo Giunone riceveva l’appellativo di Moneta (“Colei che avverte”). Dal momento che accanto al santuario della dea venne istituita una zecca, la parola “moneta” acquisì il significato moderno di “denaro”.

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Immagine: http://library.artstor.org/library/]