Le Porte dell'anno. Indiani d'America
HOME < riti stagionali

IL TABACCO

BACK

 

In tutto il Nord America indigeno il tabacco era la pianta più importante e più sacra e l’atto di fumare il tabacco con la pipa era una delle forme più diffuse di gesto rituale, attraverso il quale si poteva realizzare una comunicazione con il mondo degli spiriti. L’innalzarsi del fumo verso l’alto era interpretato come un mezzo per inviare le richieste, le invocazioni e le preghiere degli umani verso il mondo divino. Un altra modalità di offerta del tabacco consisteva nel porre alcune foglie sminuzzate in un piccolo sacchetto, che veniva appeso sui rami di un albero, posto su una roccia, sulle rive di un fiume o di un lago, come dono lasciato per gli esseri spirituali che si volevano invocare.

 

Pianta di Tabacco

 

Rappresentazione cinquecentesca della pianta di tabacco, sconosciuta in Europa prima della scoperta del Nuovo Mondo (Illustrazione da: De Historia Stirpium Commentarii Insignes di Leonhart Fuchs, Basilea 1542)

 


Gli Arapaho attribuivano l’origine del tabacco a un periodo anteriore all’attuale “generazione”, ossia a una delle epoche precedenti in cui si suddivide, secondo la concezione tradizionale, la storia del mondo. In quel periodo si impiegavano varie sostanze per fumare, poi un anziano ebbe “per vie soprannaturali” il dono del tabacco (Kroeber 1902: 22). Il racconto dei Mandan è molto più complesso: anch’esso riconduce al momento iniziale, quando la terra venne sollevata dalle acque per opera di un uccello acquatico, alla presenza della coppia primordiale, Primo Creatore e Uomo Solitario. Una volta che la terra era stata formata e consolidata, intorno al “centro della terra” costituito da una piccola altura chiamata Heart Butte, presso le rive del Missouri, i due esseri primordiali ne percorsero la superficie, creando vari aspetti del paesaggio e incontrando alcuni altri animali, tra i quali il bisonte. Questi donò loro la pianta del tabacco e la pipa con cui fumarla. “Essi videro che il cannello e il fornello della pipa erano quasi congiunti. Il cannello della pipa era il lato orientale e rappresentava l’uomo. La parte dove si mette il tabacco era il lato occidentale e rappresentava la donna” (Bowers 1950: 363). Il racconto chiarisce bene il ruolo di intermediazione svolto dalla pipa e dal tabacco, che consente la comunicazione tra umani e animali, come pure tra uomo e donna.

 

Contenitore per tabacco

 

Borsa per tabacco e mazza da guerra appartenute al famoso leader Lakota Sitting Bull (Toro Seduto) (Peabody Museum of Archaelogy and Ethnology, Cambridge, Massachusetts)

 

Anche per gli Cheyenne, il tabacco e il bisonte erano strettamente correlati. Il mito concerne due eroi dall’abbigliamento identico che entrarono in una sorgente, dove avrebbero incontrato una vecchia donna, probabile personificazione della terra, che fece loro dono del mais e dei bisonti, ma anche del tabacco e di altre piante (Grinnell 1907: 179-184). Infine, per i Blackfoot, se da un lato i semi di tabacco derivavano dal sole (Wissler-Duvall 1908: 80), dall’altro lato il tabacco faceva parte della cerimonia connessa con l’Involto del Castoro ed era stato donato agli uomini dai castori, i signori del mondo acquatico (Grinnell 1892 [1962:117-124]). I possessori di questi involti sacri avevano il compito di chiamare i bisonti durante l’inverno e di coltivare le piante di tabacco; inoltre erano considerati esperti nell’osservazione del cielo ed erano i custodi del calendario cerimoniale (Ewers 1958: 167-168). Quest’ultimo particolare è rivelatore, poiché fra i Crow il tabacco veniva identificato con le stelle in generale e con la Stella del Mattino in particolare (Lowie 1935 [1983: 274, 295]). Secondo un racconto mitico, un uomo proveniente dalle stelle si era trasformato nella pianta di tabacco (Lowie 1918: 15).

 

Scudo crow

 

Scudo realizzato intorno aiprimi decenni del Novecento, di probabile provenienza Crow, che mostra una decorazione con motivi stellari (Collezione privata)

 

I Crow si dedicavano a quest’unica coltivazione, prima del contatto con i bianchi, che era finalizzata a un uso puramente cerimoniale, al quale erano preposti i membri della Società del Tabacco (bacúsu), composta da uomini e donne che avevano l’incarico di sovrintendere a una complessa serie di cerimonie che si svolgevano nel corso dell’anno. Infatti, le piante di una varietà particolare di tabacco, op’púmite (“tabacco corto”) (Nicotiana multivalvis), dopo essere state curate e raccolte con grande solennità, venivano gettate nelle acque del fiume (Lowie 1935 [1983: 295]). Così, secondo i Crow, il tabacco era il “corpo sacro” di una stella, la Stella del Mattino, ma al tempo stesso era legato al mondo acquatico perché connesso anche con il castoro: esso “doveva essere gettato nell’acqua, aveva bisogno dell’acqua” (Lowie 1919c: 178). Anche se può sembrare paradossale, questo tipo particolare di tabacco sacro non veniva mai fumato dai Crow. D’altra parte, l’impiego di foglie di tabacco come offerta agli spiriti era una pratica ampiamente diffusa in tutto il continente americano (Comba 2012).

 

Borsa di Medicina

 

Involto sacro, contenente pelli di donnola e altri oggetti, appartenente alla Società del Tabacco dei Crow (Buffalo Bill Historical Center, Cody, Wyoming)

 

 

 
 
  Animali Trasformazioni uomo-animale Simboli femminili
  Simboli maschili Simboli vegetali Mondo dei morti
  Selvaggi Follia rituale Cicli stagionali