Le Porte dell'anno. Indiani d'America
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LE FACCE DI MAIS

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Le “Facce di Mais” (Husk Faces) raffigurano un popolo di agricoltori che vive “dall’altro lato del mondo”, ossia in un’altra dimensione della realtà. Essi sono considerati i messaggeri delle Tre Sorelle – le  piante del mais, dei fagioli e delle zucche – e sono ritenuti dotati di poteri profetici e terapeutici. Sembra che anticamente i danzatori che impersonavano questi esseri, e che indossavano delle maschere fatte con foglie intrecciate di mais,  fossero esclusivamente uomini. A partire dagli anni ’30, tuttavia, alcune donne hanno iniziato a partecipare alle cerimonie indossando costumi maschili, mentre gli uomini impersonavano talvolta personaggi femminili, realizzando quell’inversione dei ruoli sessuali che si ritrova comunemente in molti rituali, tra i quali anche i Carnevali europei.

 

Faccia di Mais

 

Maschera realizzata con foglie di mais intrecciate (Faccia di Mais) (Ethnologisches Museum, Berlino)


I danzatori mascherati sono raffigurati come personificazioni di esseri potenti e benevoli, che promuovono la crescita dei raccolti e dei campi, ma possono anche garantire la fortuna nella caccia. Tuttavia, gli spiriti che vengono impersonati dalla Facce di Mais appaiono soprattutto come spiriti delle piante coltivate, a differenza delle Facce False che rappresentano gli spiriti della foresta, anche se le maschere compaiono spesso appaiate e le loro funzioni finiscono per sovrapporsi e confondersi (Fenton 1978: 461). Il riferimento alla fecondità umana è reso esplicito soprattutto dalle maschere che impersonano spiriti femminili e che spesso portano con sé i propri bambini. D’altra parte le Facce di Mais sono considerate anche come esseri temibili, cannibali che talvolta rapiscono i bambini, specialmente quelli più disubbidienti, per portarli nella foresta e divorarli. Si pensa che rappresentino degli esseri ancestrali, che “sono sempre stati qui fin dalle origini delle cose”, ma sono considerati meno potenti delle Facce False. Il loro aspetto è quello di un essere simile agli umani, ma con il corpo coperto di pelliccia, ad esclusione del viso. Essi parlano in modo poco comprensibile, emettendo suoni gutturali soffiando con la bocca (Fenton 1987: p. 395-96).

 

Facce di Mais e Facce False

 

Gruppo di personaggi mascherati, trai quali si distinguono due maschere di Facce False con il viso distorto e un sonaglio di tartaruga in mano e una maschera di Faccia di Mais. La fotografia è stata scattata in occasione della Cerimonia d'Inverno in una comunità irochese nella prima metà del Novecento.

 


Mentre la produzione delle maschere in legno scolpito delle Facce False era, e rimane, una prerogativa essenzialmente maschile, l’intreccio delle foglie di mais per la realizzazione delle Facce di Mais è un lavoro femminile, anche se la maggior parte di coloro che indossano le maschere sono uomini. Come nel caso delle Facce False, anche tra le Facce di Mais il comportamento clownesco, inteso a far ridere e divertire il pubblico, è uno delle componenti più significative delle loro apparizioni.
 

 

Faccia di Mais

 

Maschera di Faccia di Mais (Peabody Museum of Archaelogy and Ethnology, Cambridge, Massachusetts)

 

 

 

 

 
 
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